Cesare
Pavese (Santo Stefano Belbo, 9 settembre 1908 – Torino, 27 agosto 1950) poeta, scrittore, traduttore e saggista.
Il 27 Agosto di 64 anni fa, moriva a Torino in una
stanza dell’albergo “Roma” Cesare Pavese,
uno dei più grandi della letteratura italiana del ‘900. Autore di diversi
romanzi, libri di narrativa, tra i più noti (Dialoghi con Leucò, La bella
estate, Il compagno, La luna e i falò); e di poesie: tra gli altri (Lavorare stanca, Verrà la morte e avrà i
tuoi occhi). Si suicidò ingerendo una forte dose di sonnifero, lasciando un
biglietto con la scritta: “Perdono a tutti e a tutti chiedo perdono. Va
bene? Non fate troppi pettegolezzi”. I biografi e in genere chi ha scritto
di lui e in particolare della sua tragica scelta di farla finita, sostengono
che la decisione di suicidarsi in quel momento, è stata condizionata dalla fine
della sua storia d’amore con l’attrice americana Constance Dawling. Anche se, la sua vocazione al suicidio il suo
volere liberarsi per sempre dall’angoscia esistenziale, dalla solitudine, dalla
difficoltà di comunicare, lo accompagnò per tutta la sua esistenza.
Venne sepolto a Torino, con funerale civile svolto
qualche giorno dopo la sua morte. Per lui comunista, ateo e suicida, nessuna
commemorazione religiosa.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Cosí li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla.
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.
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