Deas
Pintadas
Mostra fotografica sulle orchidee spontanee in Sardegna
Acquario Cala Gonone 1 maggio - 1 novembre 2017
Mostra fotografica sulle orchidee spontanee in Sardegna
Acquario Cala Gonone 1 maggio - 1 novembre 2017
L'Acquario di Cala Gonone ospita, dal 1 maggio al 1
novembre, la mostra fotografica Deas Pintadas, sulle orchidee spontanee in
Sardegna. L'iniziativa, curata da Giros Sardegna, con il gratuito
patrocinio del Comune di Dorgali e dell'agenzia Forestas, nasce per
sensibilizzare il grande pubblico sull'importanza della tutela della
biodiversità, anche attraverso la preservazione delle specie di orchidee
spontanee presenti in Sardegna. Un aspetto interessante e poco conosciuto
dell'ecosistema isolano che l'Acquario, in collaborazione con Giros Sardegna,
vorrebbe portare all'attenzione del grande pubblico. Quella delle Orchidaceae è
una Famiglia relativamente giovane e ancora oggi in evoluzione. In tutto il
pianeta ne esistono circa 800 generi e 25.000 specie, che rappresentano circa
l’otto per cento dei fiori del mondo. Le specie presenti in Italia sono
circa 200. Quelle presenti in Sardegna circa 65. In Sardegna però purtroppo,
contrariamente a quello che avviene nella stragrande maggioranza delle altre
regioni italiane, non esiste una legge di tutela e protezione di questi
splendidi e rarissimi fiori, nonostante diverse specie, alcune endemiche, siano
a fortissimo rischio di estinzione. A livello internazionale le orchidee
spontanee sono protette dalla CITES (Convenzione di Washington sul commercio
internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di
estinzione), ratificata dall’Italia con la Legge 19 dicembre 1975, n. 874,
entrata in vigore il 3 ottobre 1979. L’antropizzazione sempre più massiccia
degli habitat, hanno già determinato la scomparsa di varie specie e hanno
costretto molte altre ad una riduzione drastica nelle popolazioni prima
floride.
Insetti, roditori grandi e piccoli si nutrono dei fiori profumati delle
orchidee provocando nelle popolazioni danni a volte gravi. Ma i più gravi danni
in questi ultimi anni stanno provenendo dai cinghiali che sono proliferati in
modo incontrollabile. E mentre gli animali citati prima si nutrono dei fiori o
al massimo degli scapi, i cinghiali, invece scavano e mangiano i bulbi
distruggendo per sempre il sito.Inoltre l’uso improprio e sconsiderato di
veleni chimici, quali i diserbanti, dove le orchidee spontanee erano ancora
presenti in numero confortante (nelle scarpate e nelle pertinenze delle strade
e delle ferrovie,negli argini dei fiumi e dei canali di irrigazione) hanno
determinato un’ulteriore forte impoverimento delle popolazioni di orchidee
spontanee mettendo a forte rischio la loro sopravvivenza.
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