C’è una
branca, se così si può dire, dell’attività letteraria dei poeti
improvvisatori sardi poco conosciuta al pubblico degli appassionati che ha destato
anche la mia curiosità portandomi a fare delle ricerche e a porre delle domande
a estimatori e studiosi. Parlo del puro divertimento di alcuni poeti
improvvisatori in limba, che mettevano in rima le panzane più assurde
sfidandosi a chi le raccontava più grosse. Il problema è che essendo i
protagonisti appunto poeti improvvisatori, delle cose che improvvisavano, gli
appassionati preferivano tramandare memorabili “gare poetiche” tenute nei
palchi delle feste in piazza di mezza Sardegna o sfide su temi specifici che
colpivano gli ascoltatori, in tali contese si tendeva a giudicare non solo la
preparazione dialettica e la capacità di sintetizzare i concetti in rima ma anche
la preparazione storica, filosofica o religiosa dei contendenti sul palco. Molto
meno tramandate sono appunto, le faulas, le bugie grossolane in rima ed è un
peccato perché da quel poco che sono riuscito a documentare, i risultati di
tali elaborazioni sono davvero molto belli da leggere e devono essere stati
eccezionali da sentire durante le improvvisazioni.
Tra le poche
cose che sono riuscito a ritrovare, sicuramente meritano di essere lette le due
“fàulas” che pubblico di seguito, tra l’altro i due autori sono tra i più
famosi improvvisatori che hanno calcato i palchi dell’isola nei decenni a
cavallo della seconda guerra mondiale.
Su cane
nieddu
Deo appo idu
unu cane nieddu
mannu cantu su monte 'e Idda Noa
che Monte Doglia giughiat su chelveddu
e finzas a Poltu Turres fit sa coa
sa conca che feriat in Casteddu
ei sos pilos che serpente boa
e cando appeddaiat in Italia
sintendiat in totta s'Australia
Traduzione:
Il cane neromannu cantu su monte 'e Idda Noa
che Monte Doglia giughiat su chelveddu
e finzas a Poltu Turres fit sa coa
sa conca che feriat in Casteddu
ei sos pilos che serpente boa
e cando appeddaiat in Italia
sintendiat in totta s'Australia
Traduzione:
Io ho visto un cane nero
grande quanto il monte di Villa Nova (1)
come Monte Doglia (2) aveva il cervello
e fino a Porto Torres arrivava la coda
la testa arrivava fino a Cagliari
e i peli come un serpente boa
e quando abbaiava in Italia
si sentiva in tutta l’Australia.
come Monte Doglia (2) aveva il cervello
e fino a Porto Torres arrivava la coda
la testa arrivava fino a Cagliari
e i peli come un serpente boa
e quando abbaiava in Italia
si sentiva in tutta l’Australia.
(1) Villanova Monteleone (Comune della provincia di
Sassari – confina con Alghero)
(2) Monticello alto 437 metri in territorio di Alghero
Sa pipa
A unu piscadore in Maddalena
sa pippa intro 'e mare chest falada
s'annu infatu a piscadu una balena
mi intro e colpus biche l' hat acciappada.
Abbaidat sa pippa e fit piena
fit che cando l'aiat garrigada
si la ponet in bucca cun lestresa
tirat sa pippa e fit ancora azzesa
sa pippa intro 'e mare chest falada
s'annu infatu a piscadu una balena
mi intro e colpus biche l' hat acciappada.
Abbaidat sa pippa e fit piena
fit che cando l'aiat garrigada
si la ponet in bucca cun lestresa
tirat sa pippa e fit ancora azzesa
Traduzione:
La pipaè caduta la pipa in mare
dopo un anno ha pescato una balena
guarda, dentro il suo corpo l’ha trovata.
Controlla la pipa ed era piena
come quando l’aveva caricata
se la mette in bocca velocemente
fa un tiro e la pipa era ancora accesa.
Nessun commento:
Posta un commento