Questa poesia
cantata da Silvio Rodriguez a Santiago
del Cile alla fine della dittatura, è un omaggio a Victor Jara, insegnante, poeta, cantautore e
drammaturgo cileno, imprigionato nello stadio di Santiago del Cile
il giorno dopo il golpe dell’11 settembre del 1973 organizzato dai generali
fascisti guidati da Augusto Pinochet. Nello stadio di Santiago, Victor Jara fu
torturato senza pietà, gli furono maciullate le mani col calcio di una pistola
in modo che non potesse più suonare la chitarra. Infine il 15 settembre fu
finito a pistolettate. Dopo averlo ucciso i golpisti cileni, non solo vietarono
la vendita dei suoi dischi ma ordinarono la distruzione completa delle matrici
discografiche delle sue canzoni.
Víctor Lidio Jara Martínez (1932-1973)
Silvio Rodríguez Domínguez (Cuba - San Antonio de los Baños
29.11.1946)
Questa è la
storia di un uomo strano, o meglio che appariva
strano agli occhi dell’altra gente. Andava in giro per le strade baciando
tutto. Baciava le persone, i cani, i mobili e mordeva con dolcezza le finestre
delle case. Baciava i marciapiedi, le strade, i lampioni, i semafori, le automobili.
Baciava i passanti che incontrava nel suo cammino, baciava i vigili, i muri
delle case , le vetrine dei negozi. Quando andava al cinema o a teatro baciava
le poltrone, gli altri spettatori. Insomma, baciava tutto e tutti. A quel punto
le autorità presero provvedimenti. Non si poteva sopportare che ci fosse un uomo
che si comportava così baciando e mordicchiando tutto ciò che incontrava. Lo
ritennero strano e pericoloso e lo rinchiusero in prigione. Ma lui anche nella
cella del carcere continuava a baciare: baciava le sue scarpe, baciava i muri
di fango, baciava i secondini, baciava le sbarre, baciava il suo stretto
spazio.
Un giorno d’improvviso
quell’uomo strano morì e naturalmente lo seppellirono nella terra. In quello
stesso istante gli uccelli dal cielo
scoprirono che al mondo erano nate le labbra.
El hombre
extraño
(Silvio Rodríguez)
(Silvio Rodríguez)
Era extraño
aquel hombre,
o por tal lo tomaron,
porque besaba todo
lo que hallaba a su paso.
Besaba a las personas,
al perro, al mobiliario,
y mordía dulcemente
la ventana de un cuarto.
Cuando salía a la calle,
le iba besando al barrio
las esquinas, aceras,
portales y mercados.
Y en las noches de cine
(también las de teatro)
besaba su butaca
y las de sus costados.
Por estas y otras muchas
los cuerdos lo llevaron
donde nadie lo viera,
donde no recordarlo.
Y cuentan que en su celda
besaba sus zapatos,
su catre, sus barrotes,
sus paredes de barro.
Un día, sin aviso,
murió aquel hombre extraño
y muy naturalmente
en tierra lo sembraron.
En ese mismo instante,
desde el cielo, los pájaros
descubrieron que al mundo
le habían nacido labios.
o por tal lo tomaron,
porque besaba todo
lo que hallaba a su paso.
Besaba a las personas,
al perro, al mobiliario,
y mordía dulcemente
la ventana de un cuarto.
Cuando salía a la calle,
le iba besando al barrio
las esquinas, aceras,
portales y mercados.
Y en las noches de cine
(también las de teatro)
besaba su butaca
y las de sus costados.
Por estas y otras muchas
los cuerdos lo llevaron
donde nadie lo viera,
donde no recordarlo.
Y cuentan que en su celda
besaba sus zapatos,
su catre, sus barrotes,
sus paredes de barro.
Un día, sin aviso,
murió aquel hombre extraño
y muy naturalmente
en tierra lo sembraron.
En ese mismo instante,
desde el cielo, los pájaros
descubrieron que al mundo
le habían nacido labios.
(1988)
Concerto a Santiago del Cile Stadio Nazionale 1990 davanti ad 80.000 persone.
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