giovedì 20 settembre 2012

El hombre extraño





Questa poesia cantata  da Silvio Rodriguez a Santiago del Cile alla fine della dittatura, è un omaggio a Victor Jara, insegnante, poeta, cantautore e drammaturgo cileno, imprigionato nello stadio di Santiago del Cile il giorno dopo il golpe dell’11 settembre del 1973 organizzato dai generali fascisti guidati da Augusto Pinochet. Nello stadio di Santiago, Victor Jara fu torturato senza pietà, gli furono maciullate le mani col calcio di una pistola in modo che non potesse più suonare la chitarra. Infine il 15 settembre fu finito a pistolettate. Dopo averlo ucciso i golpisti cileni, non solo vietarono la vendita dei suoi dischi ma ordinarono la distruzione completa delle matrici discografiche delle sue canzoni.





Víctor Lidio Jara Martínez (1932-1973)










Silvio Rodríguez Domínguez (Cuba - San Antonio de los Baños 29.11.1946)


Questa è la storia di un uomo strano,  o meglio che appariva strano agli occhi dell’altra gente. Andava in giro per le strade baciando tutto. Baciava le persone, i cani, i mobili e mordeva con dolcezza le finestre delle case. Baciava i marciapiedi, le strade, i lampioni, i semafori, le automobili. Baciava i passanti che incontrava nel suo cammino, baciava i vigili, i muri delle case , le vetrine dei negozi. Quando andava al cinema o a teatro baciava le poltrone, gli altri spettatori. Insomma, baciava tutto e tutti. A quel punto le autorità presero provvedimenti. Non si poteva sopportare che ci fosse un uomo che si comportava così baciando e mordicchiando tutto ciò che incontrava. Lo ritennero strano e pericoloso e lo rinchiusero in prigione. Ma lui anche nella cella del carcere continuava a baciare: baciava le sue scarpe, baciava i muri di fango, baciava i secondini, baciava le sbarre, baciava il suo stretto spazio.
Un giorno d’improvviso quell’uomo strano morì e naturalmente lo seppellirono nella terra. In quello stesso istante  gli uccelli dal cielo scoprirono che al mondo erano nate le labbra.



El hombre extraño
(Silvio Rodríguez)
Era extraño aquel hombre,
o por tal lo tomaron,
porque besaba todo
lo que hallaba a su paso.
Besaba a las personas,
al perro, al mobiliario,
y mordía dulcemente
la ventana de un cuarto.

Cuando salía a la calle,
le iba besando al barrio
las esquinas, aceras,
portales y mercados.
Y en las noches de cine
(también las de teatro)
besaba su butaca
y las de sus costados.

Por estas y otras muchas
los cuerdos lo llevaron
donde nadie lo viera,
donde no recordarlo.
Y cuentan que en su celda
besaba sus zapatos,
su catre, sus barrotes,
sus paredes de barro.

Un día, sin aviso,
murió aquel hombre extraño
y muy naturalmente
en tierra lo sembraron.
En ese mismo instante,
desde el cielo, los pájaros
descubrieron que al mundo
le habían nacido labios.
(1988)





Concerto a Santiago del Cile Stadio Nazionale 1990 davanti ad 80.000 persone. 



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