Nel
luglio del 1936 i cuatro generales
Francisco Franco, Emilio Mola, Gonzalo Queipo de Llano e José Enrique
Varela e il loro incontestato leader il generale José Sanjurjo, sollevarono le loro forze militari dando
inizio alla sanguinosa Guerra civile spagnola.
In
quel periodo Pablo Neruda era in Spagna, abitava a Madrid. I tragici
avvenimenti di quei giorni provocarono in lui uno sconvolgimento e una profonda
indignazione. Iniziò da lì la sua militanza nel Partito Comunista cileno, da un'immane
tragedia umana che ha avuto tragiche conseguenze nella vita di milioni e
milioni di persone non solo in Spagna ma nell'intero continente europeo ed anche
in altre parti del mondo.
La
poesia che posto ha come titolo Explico algunas cosas e fa parte della
raccolta scritta da Pablo Neruda subito dopo quei tragici avvenimenti
intitolata "España en el corazón" che venne stampata nel 1935 in
piena guerra dai soldati repubblicani con carta prodotta con mezzi di fortuna e
con la dicitura "ediciones Ejercito del Este". La pubblicazione
ufficiale avvenne poi nell'anno 1937.
*****
Explico algunas cosas
Preguntaréis:
¿Y dónde están las lilas?
¿Y la
metafísica cubierta de amapolas?
¿Y la
lluvia que a menudo golpeaba
sus
palabras llenándolas
de
agujeros y pájaros?
Os voy a
contar todo lo que me pasa.
Yo vivía
en un barrio
de Madrid,
con campanas,
con
relojes, con árboles.
Desde allí se veía
el rostro
seco de Castilla
como un
océano de cuero.
Mi casa era llamada
la casa de
las flores, porque por todas partes
estallaban
geranios: era
una bella
casa
con perros
y chiquillos.
Raúl, ¿te acuerdas?
¿Te
acuerdas, Rafael?
Federico, ¿te acuerdas
debajo de
la tierra,
te
acuerdas de mi casa con balcones en donde
la luz de
junio ahogaba flores en tu boca?
¡Hermano, hermano!
Todo
eran
grandes voces, sal de mercaderías,
aglomeraciones
de pan palpitante,
mercados
de mi barrio de Argüelles con su estatua
como un
tintero pálido entre las merluzas:
el aceite
llegaba a las cucharas,
un
profundo latido
de pies y
manos llenaba las calles,
metros,
litros, esencia
aguda de
la vida,
pescados hacinados,
contextura
de techos con sol frío en el cual
la flecha
se fatiga,
delirante marfil fino de las patatas,
tomates
repetidos hasta el mar.
Y una
mañana todo estaba ardiendo
y una
mañana las hogueras
salían de
la tierra
devorando
seres,
y desde
entonces fuego,
pólvora
desde entonces,
y desde
entonces sangre.
Bandidos con aviones y con moros,
bandidos
con sortijas y duquesas,
bandidos
con frailes negros bendiciendo
venían por
el cielo a matar niños,
y por las
calles la sangre de los niños
corría
simplemente, como sangre de niños.
¡Chacales
que el chacal rechazaría,
piedras
que el cardo seco mordería escupiendo,
víboras
que las víboras odiarían!
¡Frente a
vosotros he visto la sangre
de España
levantarse
para
ahogaros en una sola ola
de orgullo
y de cuchillos!
Generales
traidores:
mirad mi
casa muerta,
mirad
España rota:
pero de
cada casa muerta sale metal ardiendo
en vez de
flores,
pero de
cada hueco de España
sale
España,
pero de
cada niño muerto sale un fusil con ojos,
pero de
cada crimen nacen balas
que os
hallarán un día el sitio
del
corazón.
Preguntaréis:
¿por qué su poesía
no nos
habla del sueño, de las hojas,
de los
grandes volcanes de su país natal?
¡Venid a
ver la sangre por las calles,
venid a
ver
la sangre
por las calles,
venid a
ver la sangre
por las
calles !
*****
Spiego alcune cose
Chiederete: E dove sono i lillà?
E la metafisica coperta di papaveri?
E la pioggia che colpiva fitta
le sue parole riempiendole
di buchi e di uccelli?
Vi racconterò tutto quello che mi
succede.
Io vivevo in un quartiere
di Madrid, con campane,
con orologi, con alberi.
Da lì si vedeva
il viso asciutto di Castiglia
come un oceano di cuoio.
La mia casa era chiamata
la casa dei fiori, perché ovunque
scoppiavano gerani: era
una bella casa
con i cani e ragazzini.
Raúl,
ti ricordi?
Ti ricordi, Rafael?
Federico, ti ricordi
sotto la terra,
ti ricordi la mia casa coi balconi dove
la luce di giugno affogava fiori nella tua bocca?
Fratello, fratello!
Tutto
Ti ricordi, Rafael?
Federico, ti ricordi
sotto la terra,
ti ricordi la mia casa coi balconi dove
la luce di giugno affogava fiori nella tua bocca?
Fratello, fratello!
Tutto
Erano grandi voci, sale di
mercanzie,
agglomerazioni di pane palpitante,
bancarelle del mio quartiere di
Arguelles con la sua statua
come un calamaio pallido tra i
merluzzi:
l'olio raggiungeva i cucchiai, un
profondo pulsare
di piedi e mani riempiva le strade,
metri, litri, essenza
acuta della vita,
pesci
accatastati,
intreccio di tetti dove si
smarrivano
freddi raggi di sole,
delirante avorio fino delle patate,
file di pomodori fino al mare.
E una mattina bruciava tutto
e una mattina i fuochi
uscivano dalla terra
divorando esseri
e da allora fuoco,
polvere da allora,
e da allora sangue.
Banditi con aeroplani e con mori,
banditi con anelli e con duchesse,
banditi con neri preti benedicenti
venivano dal cielo ad uccidere
bambini,
e per le strade il sangue dei
bambini
correva semplicemente come sangue di
bambini.
Sciacalli che lo sciacallo scaccerebbe,
pietre che il cardo secco avrebbe
morso sputando,
vipere che le vipere odierebbero!
Di fronte a voi ho visto il sangue
di Spagna sollevarsi
per annegarvi in una sola onda
di orgoglio e di coltelli!
Generali traditori:
guardate la mia casa morta,
guardate la Spagna distrutta:
ma da ogni casa morta esce metallo
ardente
invece di fiori,
ma da ogni squarcio di Spagna
ma da ogni squarcio di Spagna
esce la Spagna,
ma da ogni bambino morto esce un
fucile con occhi,
ma da ogni crimine nascono
proiettili
che un giorno troveranno il bersaglio
del vostro cuore.
Domanderete perché la sua poesia
non ci parla del sogno, delle foglie,
dei grandi vulcani della sua terra
natale?
Venite a vedere il sangue per le
strade,
venite a vedere
il sangue per le strade,
venite a vedere il sangue
per le strade!
Nessun commento:
Posta un commento