“Nomina si nescis, perit et cognitio rerum”
Se non conosci il
nome delle cose,
se ne perde anche la conoscenza.
C. N. Linnaeus,
Philosophia botanica (1751)
Capita troppo
spesso di incontrare nella stampa sarda articoli sui funghi che contengono
informazioni grossolanamente errate sui nomi dei funghi che inducono i lettori, che poi
quasi sempre sono cercatori e consumatori, a commettere errori.
Nella nostra Regione,
ad esempio, da parte di molti cronisti dei quotidiani isolani c’è la
consuetudine di pubblicare notizie di ritrovamenti di funghi di notevoli
dimensioni e peso. Dalle foto che accompagnano gli articoli, si può desumere
che spesso si tratta di basidiomiceti appartenenti al genere Boletus.
Nulla di male, anzi a molti di noi fa piacere
vedere pubblicate notizie di questo genere piuttosto che altre di cronaca nera.
E allora qual
è il problema? Beh il problema, se così lo possiamo definire è che a nostro
parere tali cronisti sbagliano a dare tutte le volte al fungo ritrovato il nome
di “porcino reale”.
Dalle foto
che accompagnano gli articoli, tra l’altro non sempre chiare, ho potuto dedurre
che questo fantomatico “porcino reale”
è di volta in volta un fungo di specie differente appartenente alle sezione
Edules del genere Boletus; mai ho visto negli articoli la
foto dell’unico basidioma del
genere Boletus che abbia davvero attinenza con la parola “re” dalla quale deriva poi l’epiteto “reale”: tale fungo è Boletus regius che appartiene alla sezione
Appendiculati i cui funghi sono
considerati dal punto di vista culinario (ma qui naturalmente la questione si
fa del tutto soggettiva) un gradino
inferiori rispetto a quelli della
sezione Edules.
Dal momento
che i Boletus della sezione Edules presenti in Sardegna sono tre (Boletus aereus, Boletus aestivalis e Boletus edulis) credo che non sia così poi complicato o dispendioso
per un cronista avere a disposizione un semplice e divulgativo testo sui funghi
anche di tipo generalista, cosa che gli consentirebbe di dare al fungo in
questione il giusto nome. E se proprio non può o non vuole spendere in libreria
la modica cifra di 15 Euro per acquistare ad esempio “Tuttofunghi” testo di
riferimento di A.M.I.N.T. (Associazione Micologica Italiana Naturalistica
Telematica), può sempre collegarsi gratis a uno dei molti siti micologici su
internet e avere tutte le informazioni scientifiche del caso.
Tra l’altro
questa consuetudine di chiamare i basidiomiceti del genere Boletus “porcino reale” sta portando a pericolose
generalizzazioni. E’ successo anche a me di incontrare nel bosco un signore che
mostrandomi la sua raccolta dentro una bustina di plastica, affermava di avere
raccolto solo “porcini reali”: dentro
la busta ho contato quattro differenti specie di Boletus tre delle quali
tossiche o non commestibili.
Ecco che
torna utile allora le citazione di Carl
Nilsson Linnaeus che ho messo all’inizio
di queste righe. Chi se non il giornalista, sia esso della carta stampata o di
altro tipo di mezzo di comunicazione, può avere un ruolo anche didattico: quello
di far conoscere un elemento della natura a cominciare dal nome corretto. Tale
nome non può che essere il binomio scientifico inventato da Linneo,
appunto, col nome del genere e in
sequenza quello della specie.
Ecco gli esemplari delle specie trattate:
Boletus aestivalis
Boletus regius
Ecco gli esemplari delle specie trattate:
Boletus aereus
Boletus edulis
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