Una chitarra nelle mani di chi difende l'umanità è
un'arma che crea vita in ogni soffio di voce e sentimento. Il cantante cileno
Victor Jara, col canto e la militanza, incoraggiava il suo popolo che, atterrito
dalla povertà e dall'ingiustizia, osò alzarsi e scegliere la via del socialismo
per cercare di vivere una vita migliore, controcorrente in un mondo afflitto dall’anticomunismo.
“Non canto per cantare, né per
avere una bella voce. Canto perché
la mia chitarra ha senso e ragione ", cantava Victor Jara
nel suo Manifiesto,
canzone che sarà cantata migliaia di
volte in tutto il mondo,
soprattutto in America Latina. Mondo che ricorda con disprezzo il vile omicidio commesso 40 anni fa il 16 settembre
1973, alcuni giorni dopo il colpo
di stato contro il presidente Salvador
Allende, anche lui vittima dei militari fascisti sostenuti dagli Stati
Uniti, l’11 settembre dello stesso anno.
Poeta, insegnante, regista
teatrale e attivista del Partito Comunista del Cile, Jara è stato
uno dei principali esponenti del movimento
culturale della Nueva Canción
Chilena, che ha avuto come fondatrice la cantante Violeta
Parra che Victor Jara cita spesso nelle sue canzoni. Negli
anni tra il 1960 e il 1970 questo movimento
artistico creativo si sviluppò con nomi diversi in molti Paesi del Continente Americano:
la Nueva Trova a Cuba, Canción Folclórica in Centro America
e Canto Nuevo nel Sud America. Anche se gli stili e i ritmi erano diversi, due elementi
li accomunava: il rinnovamento della musica
popolare e l’inclusione nei testi
delle canzoni di un messaggio sociale anti-capitalista e anti-imperialista.
La nuova canzone, fresca, vestita di
sentimento, con suoni propri e sapori originali caratterizzava
questa corrente creativa, si contrapponeva all’opprimente
egemonia della cultura capitalista, che annichiliva l’autodeterminazione dei popoli dell’America Latina. La nuova canzone
incitava la stragrande maggioranza dei latino-americani
sommersi dalla povertà a ritrovare
un nuovo slancio contro il neocolonialismo degli USA. Ecco il perché della crudeltà da parte dei golpisti nei
confronti di un uomo di umili
origini, come Victor Jara. Sua madre gli
aveva insegnato la libertà di
cantare, e lui si è unito al suo popolo dandogli la sua voce, le sue mani
sulle corde della chitarra, come lavoro volontario. "Il canto ha un senso quando palpita
nelle vene di chi morirà cantando le verità vere”
cantava l'artista Víctor Jara che era nato in una famiglia di contadini, il 28 settembre 1932, nella
città di San Ignacio, Dipartimento di Bulnes, Provincia di Ñuble.
La mattina del golpe l’11 settembre del 1973, Victor Jara era nel
campus dell'Università Tecnica
Statale (UTE) di Santiago del Cile, dove il presidente
Allende doveva comunicare l’indizione di un referendum popolare per decidere se il governo di Unidad Popular
che aveva vinto le elezioni, poteva o no continuare a governare il Cile. La
decisione di indire il referendum fu causata dalla forte instabilità politica del Paese, provocata dalla
destra che dalla data delle elezioni non aveva smesso un solo istante la sua
azione di sabotaggio contro il governo socialista democraticamente eletto il 4 Settembre 1970.
La mattina dell’11 Settembre 1973, Víctor Jara, che era stato nominato ambasciatore culturale del governo di Unità Popolare, era arrivato al campus con la sua chitarra. Gli organizzatori della manifestazione gli avevano chiesto se sapeva cosa stava succedendo. "Certo che lo so, ma ho sentito alla radio Magallanes che ha detto che ognuno doveva presentarsi al suo posto di lavoro. Beh, io lavoro qui ed eccomi qui ", rispose Jara che dell’UTE era regista teatrale.
La mattina dell’11 Settembre 1973, Víctor Jara, che era stato nominato ambasciatore culturale del governo di Unità Popolare, era arrivato al campus con la sua chitarra. Gli organizzatori della manifestazione gli avevano chiesto se sapeva cosa stava succedendo. "Certo che lo so, ma ho sentito alla radio Magallanes che ha detto che ognuno doveva presentarsi al suo posto di lavoro. Beh, io lavoro qui ed eccomi qui ", rispose Jara che dell’UTE era regista teatrale.
Alcune ore dopo sarebbe stato arrestato presso
l'università, insieme a centinaia di insegnanti e studenti che volevano resistere
alla imposizione della nascente dittatura
di Augusto Pinochet. Da lì è stato portato allo
Stadio Cile dove è stato imprigionato e torturato insieme a migliaia di
persone. Nello stadio gli frantumarono
le mani coi calci dei fucili affinché non potesse mai
più suonare la sua chitarra
lavoratrice.
Riconosciuto dai soldati fascisti del regime, che sarebbe durato 17 anni, Jara venne separato dagli altri prigionieri e selvaggiamente picchiato per quattro giorni. La versione ufficiale dice che è stato ucciso il 16 settembre con almeno 44 proiettili. Tuttavia, altri testimoni, prigionieri dal regime di Pinochet, hanno dichiarato di aver notato già dal giorno 15 il corpo del cantautore con un gruppo di altre 30-40 uccise a fucilate.
Riconosciuto dai soldati fascisti del regime, che sarebbe durato 17 anni, Jara venne separato dagli altri prigionieri e selvaggiamente picchiato per quattro giorni. La versione ufficiale dice che è stato ucciso il 16 settembre con almeno 44 proiettili. Tuttavia, altri testimoni, prigionieri dal regime di Pinochet, hanno dichiarato di aver notato già dal giorno 15 il corpo del cantautore con un gruppo di altre 30-40 uccise a fucilate.
"Che orrore causa il volto del fascismo! Svolgono i loro piani con precisione artistica. Senza importagli nulla. Il sangue per loro sono medaglie. La mattanza è un atto di eroismo ", ha scritto, al momento del suo arresto l'artista cileno, nella sua ultima poesia.
Il dolore per l'assassinio del cantautore cileno, e la solidarietà contro la crudeltà, portò al coinvolgimento di artisti e intellettuali in America Latina e in molti altri Paesi del mondo. Oggi ci sono molte canzoni dedicate a lui e alla lotta del popolo cileno, nonché riferimenti a suoi testi, edizioni speciali della sua vasta discografia e festival in suo onore.
***
Te recuerdo Amanda
La canzone più famosa di Víctor Jara è stata cantata da centinaia di artisti di tutto il mondo, per rendercene conto basta fare una ricerca su You tube, Víctor l'aveva dedicata a sua madre Amanda e a suo padre Manuel, eccola cantata da lui:
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