di una xSerapicamptis recisa in piena fioritura.
Un’appassionata di Orchidee spontanee, la sig.ra Claudia Flore in una delle sue escursioni, ritrova un bellissimo nonché rarissimo ibrido.
E’ nota la propensione delle orchidee anche vista la capacità di incrociare i loro geni ad ibridarsi non solo tra specie dello stesso genere, ma anche come in questo caso (bisogna dire che ciò avviene assai raramente), tra specie di generi diversi. Dopo aver postato la foto nelle pagina “Orchidee di Sardegna” e chiesto un parere su che ibrido potesse essere, avevo, sollecitato anche da Armando Pau e da Antonio Licheri, risposto alla richiesta accompagnando la signora Claudia nel sito del ritrovamento (già da me conosciuto e visitato più volte), esaminando il posto e le specie presenti. Fotografando l’ibrido e prelevando un fiore della piantina per continuarne l’esame a casa. Stabilito che si trattava di un ibrido intergenerico che aveva come generi parentali Anacamptis e Serapias.
C’era da determinare quali specie
erano concretamente i suoi genitori. Del genere Anacamptis mi era sembrato
logico scegliere A. papilionacea che era in quei giorni in piena fioritura
esattamente come l’ibrido ed anche morfocromaticamente tale scelta mi era sembrata
la più logica. Restava da vedere quale tra due specie del genere Serapias (S.
lingua o S. cyrnosarda) era l’altro genitore. Dall’osservazione della callosità
basale dell’ibrido sembrava più giusto puntare a S. cyrnosarda in quando le
callosità erano simili con un canale ben marcato in senso longitudinale. Il
problema però rimaneva irrisolto perché contattando i miei amici studiosi di
Serapias e anche degli ibridi che l’avevano come genitore, nessuno aveva la
minima idea su come poteva essere la callosità basale dell’ibrido e non c’erano
descrizioni o foto in letteratura orchidologica.
Non restava altro che l’analisi del
Dna per stabilire quali erano i genitori della nostra.
Ho sentito Mauro Biagioli, Presidente
di G.I.R.O.S. che mi aveva in altre occasioni parlato della possibilità di
analizzare il Dna con la professionalità scientifica del Dipartimento di
Biologia, Ecologia e Scienze della Terra dell’Università della Calabria e in
particolare del Dott. Giuseppe Pellegrino.
A quel punto ho contattato il Dott.
Pellegrino che mi ha dato la sua disponibilità. Felice e soddisfatto della
possibilità concreta di avere una risposta sono tornato nel sito di
ritrovamento per prelevare una foglia dell’ibrido e una foglia delle specie
presunte parenti.
Sorpresa, la piantina sparita.
Il posto compromesso con altre
orchidee piegate a altre piantine di altre famiglie recise e calpestate.
Serapias lingua (presunto genitore) |
Rabbia. Ho represso, sforzandomi, la
voglia di piangere, ho tentato di capire chi potesse essere stato a fare lo scempio e ho contato molto
oltre il dieci canonico per impedirmi sardos frastimos augurando al giardiniere
malesorti e gravi danni. Bonu proe li fetzat.
Serapias cyrnosarda (l'altro presunto genitore) |
Restano le foto scattate nel sito e quelle scattate in casa al fiore che avevo (con senso di colpa) preso per studio e il ricordo di un bellissimo e indimenticabile intergenerico.
Nessun commento:
Posta un commento