Javier Heraud Pérez, poeta, nato il 19 gennaio 1942
nel quartiere di Miraflores (Lima) e morto il 15
maggio 1963 sul rio Madre de Dios al confine tra Bolivia e Peru,
all'età di 21 anni.
"Poeta e Eroe", come lo chiama un
altro grande poeta peruviano Danilo Sanchez Lihon, morì crivellato da un
plotone della Guardia Civil. I soldati lo avevano inseguito nell'intrico
della giungla, era ferito e si era arreso facendo sventolare le bandiera bianca
dalla canoa con la quale scivolava in mezzo al fiume, ma l'ordine era
quello di ucciderlo.
Javier Heraud era uno dei più brillanti giovani della
sua generazione, autore tra le altre della poesia Palabra de guerrillero con
la quale conquistò l'immortalità.
Palabra de guerrillero
(Javier Heraud)
Porque mi patria es hermosa
como una espada en el aire,
y más grande ahora y aun
más hermosa todavía,
yo hablo y la defiendo
con mi vida.
No me importa lo que digan
los traidores,
hemos cerrado el paso
con gruesas lágrimas de acero.
El cielo es nuestro,
nuestro el pan de cada día,
hemos sembrado y cosechado
el trigo y la tierra,
son nuestros,
y para siempre nos pertenecen
el mar
las montañas y los pájaros.
Parola di guerrigliero
(Javier Heraud)
(traduzione di Antonio Porta)
Perchè la mia patria è bella
come una spada nell'aria
e più grande ora e di nuovo
e più bella ancora,
io parlo e la difendo
con la mia vita.
Non m'importa quel che dicono
i traditori
abbiamo chiuso il passaggio
con grosse lacrime d'acciaio.
Il cielo è nostro.
Nostro il pane quotidiano,
abbiamo seminato e raccolto
il grano e la terra,
sono nostri
e per sempre ci
appartengono
il mare
le montagne e gli uccelli
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