Vi sarà successo come è successo a me di sentire certe
persone molto intelligenti e molto bene informate, che di fronte ad un
interlocutore che parlava di cose inverosimili se non palesemente inesistenti ,
se ne uscivano con la frase ”si, come i tartufi sardi”, facendo comprendere
all’interlocutore che i tartufi sardi sono un miraggio, una cosa che non
esiste.
Mi è altresì capitato di sentire in Tv, in una seguitissima trasmissione di telequiz
una simpatica e sveglia signora nostra conterranea, che affermava con assoluta
sicurezza che in Sardegna i tartufi non nascevano.
Non credo che bisogna essere degli esperti biologi per fare dei ragionamenti che ci
aiutino ad evitare di fare sull’argomento affermazioni errate con la presunzione di essere nel
giusto. Se ragioniamo ad esempio sull’habitat dei tartufi “continentali” ci
possiamo tranquillamente rendere conto che lo stesso habitat lo troviamo in
estese zone dell’isola. Stessa vegetazione, stesso clima, spesso anche stessa
piovosità. Quindi se ci sono le stesse condizioni uno può ragionare sul fatto
che possono nascere anche le stesse specie naturali.
In effetti è così, anzi è anche meglio. In Sardegna nascono
tutte o quasi, le specie di tartufo che nascono in Europa. Concentrate in
un’unica regione e per quanto riguarda le specie commestibili, con il pregio di
avere profumi e gusto eccezionali.
Ma cosa sono i tartufi?
Sono funghi ascomiceti del genere Tuber. Il loro intenso
profumo è dovuto al sistema che hanno scelto per perpetuare la loro
riproduzione. Infatti, mentre i funghi che nascono sopra terra (epigei),
disperdono le spore nel terreno grazie
all’azione del vento e della pioggia, quelli che nascono sotto terra (ipogei),
devono trovare qualcuno che lo faccia per loro. Quando le spore sono mature,
sprigionano un forte odore che attira insetti e mammiferi che cibandosi del
tartufo provvedono alla dispersione delle spore.
Ecco, il forte odore assieme alle quasi sempre ottime
qualità organolettiche, hanno fatto la fortuna culinaria di questo fungo.
Aggiungiamoci
anche qualcos’altro: si dice che tartufi svolgano un forte stimolo afrodisiaco.
Questa convinzione viene da lontano, la sua origine risale al filosofo greco Plutarco di Cheronea, che spiegava
che i tartufi traevano origine da un fulmine scagliato da Giove, padre di
tutti gli Dèi, nelle vicinanze di una
quercia. Ne consegue che dal momento che Giove era noto per la sua prodigiosa
attività sessuale, una sua creazione: il tartufo, doveva per forza avere eccezionali
qualità afrodisiache.
Bene, sommiamole queste qualità: il forte odore, l’eccezionale gusto, la valenza afrodisiaca.
In questo modo ci possiamo rendere conto del perché tutti gli anni il magnate
cinese Stanley Ho, è disposto a spendere per un unico fungo, somme che vanno
dai 200 ai 300 mila dollari.
Tuber melanosporum del Sarcidano
Tuber aestivum dell'Ogliastra
Si sente il profumo dal monitor.
RispondiEliminaDa appassionato di funghi e della montagna in generale, per me andare a tartufi col mio cane sarebbe un sogno..Ci vorrà il tempo che ci vorrà ma prima o poi lo troverò pure io..
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