Questo piatto di funghi cambiò il destino dell'Europa
Voltaire, Memorie (1759)
Amanita phalloides (Vaillant ex Fries) Link
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Una sera dell’anno 450 A.C. a Salamina in Grecia, l’oste
Mnesarco, padre di Euripide, il
famoso autore delle più importanti
tragedie greche giunte fino a noi aveva mangiato con la moglie Cleita i funghi
cucinati dal suo cuoco. Li avevano mangiati con gusto così come avevano fatto
tante altre volte senza accorgersi però che qualcosa di diverso in quei funghi
c’era e quel qualcosa di diverso erano le Amanita phalloides che dieci giorni dopo diedero loro la morte.
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Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico era diventato
imperatore di Roma nel 41 D.C. dopo
l’assassinio di Caligola. Qualche anno prima dell’ascesa al trono aveva sposato
Messalina. La donna aveva per amante il
console Gaio Silio e assieme a quest’ultimo tentò con una cospirazione di
eliminare Claudio e regnare al suo posto. Nel 48 la congiura fu scoperta e la
crudele Messalina fu fatta giustiziare. Ma i guai per Claudio che con la scelta delle mogli non è
stato fortunato, non erano finiti, sempre nel 48 sposò una signora che si
chiamava Agrippina e che aveva un figlio il cui nome era Lucio Domizio
Enobarbo, più noto come Nerone. La signora aveva come obbiettivo immediato quello di
far salire al trono nel più breve tempo possibile il figlio, in modo che, essendo Nerone troppo giovane (nel 48 aveva 13 anni), sarebbe
stata lei a decidere le sorti dell’impero. E così, nella storia di Claudio, nel 54 entra un altro
personaggio. Si chiamava Locusta. Anche lei abitava a Roma nel colle Palatino
dove aveva una bottega, il suo mestiere era quello di killer e più precisamente
di avvelenatrice, sicuramente è stata una delle prime avvelenatrici seriali
della storia. Locusta prezzolata da Agrippina confezionò per Claudio un pasto a
base di Amanita phalloides che causeranno la prematura dipartita dell’imperatore.
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Clemente VII, (Giulio di Giuliano de' Medici) - (1478 - 1534),
faceva parte della famiglia fiorentina dei Medici,
divenne papa della Chiesa cattolica nel 1523, fu il 219° papa e il 127° sovrano dello Stato Pontificio. Durante il suo papato,
fece roghi coi libri dei luterani e la sua chiesa cattolica subì lo scisma anglicano. Roma subì il saccheggio più
grande e lungo della sua storia noto come il sacco di Roma. Durante tale sacco furono profanate tutte
le chiese, furono rubati i tesori e furono distrutti gli arredi sacri. Furono violentate le
monache, furono saccheggiati tutti i palazzi. La popolazione dovette sottostare ad ogni tipo di
sopruso e di violenza. I lanzichenecchi ubriachi scorrazzavano per le strade della città trascinandosi dietro le donne che violentavano pubblicamente e gli oggetti rubati dalle case. I cadaveri dei cittadini romani erano disseminati nelle strade. Causando tutti questi avvenimenti, sicuramente Clemente VII non fu un papa amato dal popolo. Morì a Roma a 56 anni nel settembre 1534, a causa di un pasto a base di Amanita phalloides.
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Natalia
Kirillnovna Naryshkina ( 1651-1694) zarina, seconda
moglie dello zar di Russia Alessio e madre di Pietro I il Grande, era ghiotta
di funghi, i suoi cuochi avevano l’ordine di non farli mai mancare durante i
pranzi della famiglia reale, quindi che avessero o meno ospiti, che fosse
estate o inverno, che fossero usati come piatto o come contorno, nella tavola
della zarina mai dovevano mancare i funghi. Anche in quel febbraio del 1694 la
zarina aveva deciso di mangiare funghi, ne aveva mangiati tanti, ma cosi tanti
che non sappiamo se morì di indigestione o se come sembra più
probabile, in mezzo ai funghi commestibili, ci fosse l'Amanita phalloides che la fece morire.
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Carlo Francesco Giuseppe Venceslao Baldassarre Giovanni
Antonio Ignazio (Carlo VI d’Asburgo) nacque nel 1685 ed era il
figlio secondogenito di Leopoldo I, imperatore del Sacro
Romano Impero e della sua terza moglie, Eleonora. Quando
nel 1700 morì Carlo II re di di Spagna non aveva eredi
validi a succedergli, Carlo si autoproclamò re di Spagna. E poi, alla morte improvvisa
del fratello primogenito, l'Imperatore del Sacro Romano Impero Giuseppe I, Carlo tornò in
Austria rinunciando al trono in Spagna. Così, nel 1711 a Francoforte sul Meno venne
incoronato Sacro Romano Imperatore. Contrariamente ad altri
sovrani, nobili o semplicemente signorotti, che avevano sempre al loro servizio
persone che rifornivano le loro cucine, a Carlo piaceva andare in giro per i
boschi per raccogliere personalmente i funghi che poi mangiava e offriva ai
suoi ospiti. Lo fece anche in quell’ottobre del 1740, ma quel mese assieme alle altra prelibatezze dei boschi, raccolse e mangiò anche Amanita phalloides il fungo che nella vita si poteva mangiare solo una volta.
Alla sua morte Carlo VI, non lasciò eredi maschi. Per la sua successione si scatenò una guerra lunga e sanguinosa nota come Guerra di successione austriaca che coinvolse quasi tutti gli stati europei. Per questo Voltaire scrisse la frase citata all'inizio dell'articolo.
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