mercoledì 16 aprile 2014

Pablo Neruda "Poema 20" da Veinte poemas........

 
 
 
Ricardo Eliécer Neftalí Reyes Basoalto

Pablo Neruda
 



Pablo Neruda con Salvador Allende  


 
 
 
 
da “Veinte poemas de amor y una canción desesperada” 
 
Poema 20
 
Puedo escribir los versos más tristes esta noche.
Escribir, por ejemplo: "La noche está estrellada,
y tiritan, azules, los astros, a lo lejos".
El viento de la noche gira en el cielo y canta.
Puedo escribir los versos más tristes esta noche.
Yo la quise, y a veces ella también me quiso.
En las noches como ésta la tuve entre mis brazos.
La besé tantas veces bajo el cielo infinito.
Ella me quiso, a veces yo también la quería.
Cómo no haber amado sus grandes ojos fijos.
Puedo escribir los versos más tristes esta noche.
Pensar que no la tengo. Sentir que la he perdido.
Oir la noche inmensa, más inmensa sin ella.
Y el verso cae al alma como al pasto el rocío.
Qué importa que mi amor no pudiera guardarla.
La noche está estrellada y ella no está conmigo.
Eso es todo. A lo lejos alguien canta. A lo lejos.
Mi alma no se contenta con haberla perdido.
Como para acercarla mi mirada la busca.
Mi corazón la busca, y ella no está conmigo.
La misma noche que hace blanquear los mismos árboles.
Nosotros, los de entonces, ya no somos los mismos.
Ya no la quiero, es cierto, pero cuánto la quise.
Mi voz buscaba el viento para tocar su oído.
De otro. Será de otro. Como antes de mis besos.
Su voz, su cuerpo claro. Sus ojos infinitos.
Ya no la quiero, es cierto, pero tal vez la quiero.
Es tan corto el amor, y es tan largo el olvido.
Porque en noches como ésta la tuve entre mis brazos,
mi alma no se contenta con haberla perdido.
Aunque éste sea el último dolor que ella me causa,
y éstos sean los últimos versos que yo le escribo.
 
 
PABLO NERUDA
 
da “Venti poesie d'amore e una canzone disperata”
Poema 20
Posso scrivere i versi più tristi questa notte.
Scrivere, per esempio: "La notte è stellata
e tremano, azzurri, gli astri, in lontananza. "

Il vento della notte gira nel cielo e canta.
Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
Io l’ho amata, e a volte anche lei mi amava.

In notti come questa l’ho tenuta tra le mie braccia.
L’ho baciata tante volte sotto il cielo infinito.
Lei mi ha amato e a volte anch'io l'amavo.
Come non amare i suoi grandi occhi fissi.

Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
Pensare che non ce l’ho. Sentire che l’ho persa.
Udire, la notte immensa,  più immensa senza lei.
E il verso scende sull'anima come la rugiada sul pascolo.
Non importa che il mio amore non ha potuto fermarla. 
La notte è stellata e lei non è con me.
Questo è tutto.  Lontano qualcuno canta. Lontano.
La mia anima non si rassegna ad averla persa.

Come per avvicinarla il mio sguardo la cerca.
Il mio cuore la cerca, e lei non è con me.
La stessa notte che sbianca gli stessi  alberi.
Noi, quelli di allora, già non siamo gli stessi.

Io non l'amo più, è vero, ma quanto l'ho amata.
La mia voce cercava il vento per sfiorare le sue orecchie.
Di un altro. Lei sarà di un altro. Come prima dei miei baci.
La sua voce, il suo corpo chiaro. I suoi occhi infiniti.

Io non l'amo più, è vero, ma forse l'amo ancora.
L'amore è così breve, e così lungo l’oblio.
Siccome in notti come questa l’ho tenuta tra le mie braccia,
la mia anima non si rassegna ad averla persa.

Benchè questo sia l'ultimo dolore che lei mi causa,
e questi siano gli ultimi versi che io le scrivo.