mercoledì 10 ottobre 2012

Intossicazioni 3 (Armillaria mellea)


Armillaria mellea (Vahl) P. Kumm.

















In questi giorni, in Italia un po’ in tutte le regioni, vengono segnalati casi di avvelenamenti fungini.

Abbiamo letto, anche nei quotidiani isolani, di intossicazioni da funghi in particolare in Gallura. Alcuni di questi casi sono risultati abbastanza gravi e purtroppo alcuni riguardano intossicazioni di bambini.


Non posso non ribadire ciò che vado ripetendo dappertutto: bisogna  consumare solo i funghi che conosciamo per certo come commestibili, nel dubbio facciamoci consigliare dagli ispettori micologici delle ASL, ma soprattutto non facciamo mangiare funghi ai bambini.


Gli avvelenamenti più frequenti in questo periodo sono causati sia dall’utilizzo di specie tossiche da crude che vengono consumate senza sbollentarle lungamente prima per eliminare le tossine termolabili, sia dalla confusione di alcune specie tossiche che vengono raccolte e consumate al posto di specie commestibili. Nei casi Galluresi sono stati consumati Boletus luridus crudi.

Dal centro-nord Italia cominciano ad arrivare notizie di avvelenamenti per il consumo di specie pericolose che vengono scambiate per Armillaria mellea il comune e da molte parti ricercato “chiodino”. Sono stati segnalati alcuni drammatici casi nel Friuli, in uno di questi  è coinvolto un bambino di 2 anni.

Una delle specie friulane confuse coi chiodini è Lepiota brunneoincarnata che causa la sindrome falloidea, una delle più gravi, che infligge gravissimi danni permanenti agli organi, in particolare al fegato o addirittura può portare alla morte dell’incauto consumatore.



 Lepiota brunneoincarnata  Chodat & Martin




















Altra specie pericolosissima con la quale è possibile lo scambio è Galerina marginata, specie anch’essa causa di sindrome falloidea, che condivide  lo stesso habitat dei chiodini, abbastanza comune e frequente nei nostri boschi tra i tronchi e i rami caduti.


Galerina marginata (Batsch) Kühner



Nelle prossime settimane anche in Sardegna cominceranno le nascite dei chiodini e se avverrà quello che sta avvenendo in questi giorni nelle regioni del centro-nord, diventerà  concreto il rischio di numerosi avvelenamenti. Statisticamente la specie maggiormente confusa con Armillaria mellea è Hypholoma fasciculare,  non per nulla chiamata "falso chiodino". 

Quest’anno sta succedendo che le due specie (come potete vedere nelle foto del mio amico Pietro Curti, presidente di A.M.I.N.T. (Associazione Micologica Naturalistica Telematica) nascono insieme. Questo fatto fa correre rischi molto grossi agli incauti consumatori che potrebbero non conoscendo bene le due specie confonderle o addirittura mischiarle. 











Hypholoma fasciculare e Armillaria mellea (le tre foto sono di Pietro Curti)









Facendo parlare le statistiche scopriamo che nel tempo, gli intossicati dai "falsi chiodini "sono tanti. Hypholoma fasciculare,  contiene tossine termostabili che non possono in nessun modo essere eliminate. La loro ingestione è causa di sindrome gastrointestinale o resinoide. 


Hypholoma fasciculare (Huds.: Fr.) Kummer

Così come tanti sono stati i consumatori intossicati dai "veri chiodini" perchè poco cotti, o perchè non è stata buttata l'acqua di cottura . Bisogna sempre ricordare che Armillaria mellea è una specie che contiene tossine termolabili che possono e devono essere distrutte prima del suo consumo e questo va fatto con una pre bollitura di almeno 40 minuti. Ricordiamo che  le tossine restano nel liquido di bollitura, quindi alla fine, l'acqua deve essere completamente eliminata.  



Armillaria mellea (Vahl) P. Kumm.



















************************



Ancora su Armillaria mellea



Armillaria mellea è una specie che cresce cespitosa nei mesi autunnali, parassita sugli alberi vivi e saprotrofa nelle ceppaie, in pratica è una specie assassina che nutrendosi uccide le piante ospiti ma non le basta perché dopo si mangia anche i resti. Non sceglie una genere di pianta specifico ma è in grado di parassitizzare tutte le piante del bosco. Questo fatto le consente di assumere i più svariati cromatismi a seconda del ceppo dove si insedia, ecco perché le troviamo col cappello di colori più svariati che vanno dal biancastro al bruno scuro.
Sulla sua commestibilità, detto delle tossine termolabili che causano se ingerite lo stesso avvelenamento dell'Hypholoma cioè la sindrome gastrointestinale o resinoide, bisogna aggiungere che non bisogna mai consumarla se raccolta dopo gelate e tantomeno congelarla da cruda, il congelamento determina modificazioni chimiche nei suoi tessuti che la rendono tossica anche dopo cottura.

Armillaria mellea (Vahl) P. Kumm.



Infine due link al sito dell'A.M.I.N.T. sulle cose dette nell'articolo:


Nessun commento:

Posta un commento