lunedì 31 agosto 2015

Ite as bisu de nou cust’ 'eranu

Frantziscu Sotgiu Melis Pes








Guardando alla primavera di quest'anno ho ripensato alle mie primavere da bambino, a come allora ero curioso, a come volevo osservare, scoprire, capire. 
A come vivevamo gli anni spensierati dell'infanzia. Il contatto con gli elementi della natura: gli animali, le piante, l'acqua e la terra.
Ho pensato a quello che succede adesso, a come  il tipo di società che è stata costruita ci costringe volenti o nolenti a tenere i bambini protetti dentro le mura delle nostre case, a come in questo modo le nuove generazioni stanno perdendo il contatto con gli odori e i colori, con i suoni, le sensazioni e i fenomeni della natura. 
Mi sono messo a scrivere. Ne è nata questa poesia, una riflessione fatta di domande rivolte a un me stesso bambino che però vive la sua infanzia in questi anni.







Ite as bisu de nou cust’ 'eranu

             (di Frantziscu Sotgiu Melis Pes)



Ite as bisu de nou cust’ 'eranu,
sos frores frorinde?
Sas rùndines bolande e rùndinande?
S'abba 'e su riu alligra murrunzande,
calande dae su monte a su pranu?
Cussu ch'idiamos semper, d'as bisu cust' 'eranu?

                     As bisu mariposas pinturadas
                     brincheddande in bolu a sas coroddas?
                     Ruias pintirinadas pibiolas,
                     pasandesi,
                     in sas fozas birdes?
                     Matzones e trùtturas amorande
                     sùtta s'umbra 'e sa matta e de sa luna?

                               As bisu sos frores biancos de sa mèndula
                               die po die creschinde a mènduledda
                               in sos arbures prantados in su pranu?
                               D'as bisu tottu cussu, cust' 'eranu?

E appustis de sa temporada
Sos pitzinnos in sas coras,
zogande,
faghinde dighigheddas de lunzana,
e in sas pischinas gasi fraigadas
ispinghinde barchittas de paperi,
cando proiat bene a su manzanu?

Est cussu su chi as bisu, cust' 'eranu?







Cosa hai visto di nuovo questa primavera?

Cosa hai visto di nuovo questa primavera/i fiori che fiorivano?/Le rondini volando e girando intorno?/ L’acqua del ruscello allegra, borbottando,/scendendo dalla montagna alla pianura?/Quel che vedevamo sempre, l’hai visto questa primavera?//Hai visto le farfalle pitturate/saltellando in volo alle corolle./Le rosse puntinate coccinelle/riposandosi/sulle foglie verdi?/Le volpi e le tortore amoreggiando/all’ombra della pianta e della luna?//Hai visto i fiori bianchi del mandorlo/giorno dopo giorno crescendo e diventando mandorla/negli alberi piantati nella pianura?/L’hai visto tutto quello, questa primavera?//E dopo il temporale/i bambini nei rigagnoli,/giocando,/costruendo dighette d’argilla,/e negli stagnetti così costruiti/spingendo barchette di carta,/quando pioveva bene la mattina?//E’ quello quel che hai visto, questa primavera? 

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