domenica 5 agosto 2012

Quali tutele abbiamo in Sardegna?


Le orchidee e in generale le essenze botaniche endemiche e non

esistono a livello Internazionale norme e convenzioni accolte e adottate anche dallo stato italiano:
-   C.I.T.E.S. -  Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione
-   Direttiva Habitat CEE  relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche.

Quasi tutte le regioni italiane hanno approvato leggi e regolamenti atti a proteggere le specie a maggiore rischio, la regione Sardegna non è tra queste.

Ecco perché in Sardegna può succedere di vedere:
-   “signori” che magari arrivano dall’estero che prelevano (rubano) specie endemiche e/o rare
-   signori e signore che prelevano mazzolini delle stesse specie
-   imprese che nei luoghi dove quelle specie crescono e si dovrebbero riprodurre, usano diserbanti distruggendole

e di non vedere:
-   proteggere le specie a forte rischi di estinzione in quanto sono presenti solo pochissimi esemplari.


I Funghi spontanei epigei ed ipogei

esiste in Italia una legge quadro che è la Legge 23 agosto 1993, n. 352.
A partire da tale data, tutte le regioni che non avevano ancora una normativa regionale hanno leggiferato sulla materia e si sono dotate di strumenti idonei.Tutte le regioni esclusa una: la Sardegna.

Puntualmente, a inizio legislatura, vari gruppi politici, spontaneamente, o con lo  stimolo di associazioni, sindaci o intere amministrazioni comunali, presentano proposte di legge sul tema. Ma sempre puntualmente, la legislatura trascorre senza che neanche una di tali proposte venga portata alla discussione in Consiglio Regionale.
 
Negli ultimi anni, però, qualcosa di nuovo è successo,  decine e decine di amministrazioni Comunali hanno adottato sulla raccolta dei funghi, delibere e ordinanze Sindacali sostituendosi al vuoto legislativo della Regione Autonoma della Sardegna. Delibere e ordinanze sindacali a volte mirate alla salvaguardia del territorio attraverso la regolamentazione della presenza dei raccoglitori di funghi. Altre volte mirate esclusivamente a fare un pò di cassa o a privilegiare nella raccolta i residenti nel comune il cui territorio è oggetto di raccolta.
 
Naturalmente i sindaci e le amministrazioni comunali, non potendo dare direttive regionale sul merito, non possono influenzare le scelte dei raccoglitori. Questi ultimi possono tranquillamente continuare a prelevare di tutto: specie rare e a rischio di estinzione e specie tossiche. Primordi che non hanno ancora maturato le spore e specie ormai vecchie buone solo per la riproduzione e non per il consumo alimentare. Tutto questo senza nessuna regola e nessun controllo. Anche per questo, in Sardegna registriamo percentuali di avvelenamento di gran lunga superiori a tutte le altre regioni italiane.
 

Fatta questa premessa, posso tentare di dare una risposta a chi ci chiede cosa vogliamo.

Niente di speciale e niente di impossibile.
Vogliamo che anche in Sardegna esistano leggi e strumenti che ci consentano di agire nella tutela delle essenze botaniche endemiche e rare, delle orchidee spontanee, dei funghi epigei ed ipogei spontanei e vogliamo perciò che chi governa la Regione Autonoma della Sardegna doti la nostra Regione di leggi e regolamenti su tali specifici argomenti.
 
Nel recente passato ciò non è avvenuto nonostante l’impegno di singole associazioni, amministrazioni e anche di isolati consiglieri regionali.
 
Perciò riteniamo che,  senza un vasto movimento comprendente associazioni ambientalistiche, micologiche, Sindaci e amministrazioni comunali, Associazioni locali (pro loco), associazioni varie e singole persone di buona volontà che abbiano a cuore la salvaguardia dell’ambiente, il Consiglio regionale spontaneamente non approverà mai le leggi e i regolamenti in questione.
 
Ecco, noi proponiamo questo spazio come punto di
aggregazione di tutti coloro che hanno voglia, impegnando anche solo una piccola parte del loro tempo, di battersi con noi affinchè cio avvenga.

 



Bellium bellioides L.

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